Illustrando i principali mestieri del passato, compresi gli ambulanti, si cerca di superare i luoghi comuni fino ad oggi adottati, convinti che vanno considerati non come espressione di pittoricità ma come recupero dell’adattamento, della laboriosità, della capacità di unificare tecnica ed orgoglio degli artieri del passato. Laddove è possibile riemerge il lessico popolare gergale, gli attrezzi, gli abiti di lavoro, le grida, le insegne: elementi identificativi dell’attività lavorativa, ricordando, per esempio, che i carrettieri o i carbonai si distinguevano per il fazzoletto annodato al collo. Per dimostrare la concatenazione esistente tra l’argomento e la letteratura folklorica si rispolverano poesie, proverbi, aneddoti, note giornalistiche, intrisi di metafore e, spesso, di arguzia.