Lo sguardo sul Parco urbano si sofferma sulla Torre omonima, rara testimonianza di epoca normanna, preziosa per la presenza di una cappella affrescata; sul complesso ipogeo scavato nel banco roccioso abitato da monaci greci; sui muretti a secco e i numerosi pozzi disseminati su tutta la superficie.
Questi ultimi elementi permettono di ricostruire aspetti di vita e di una manualità rurale dipanata entro i confini del Parco, di cui si è perduta la portata.