Isabella Castriota Scanderbeg è un personaggio della storia leccese che scelse di liberarsi da una sorta di camicia di forza impostale dal padre e poi dal vecchio e malato marito.
Visse durante il 1700, un secolo ancora carico di diffuso e profondo conservatorismo, ed in un contesto socio-culturale pregno di pregiudizi, di false indignazioni e di convenzioni morali.
Si rivolse alla scrittura per dare fiato ad un’intima inclinazione; delegò proprio alla scrittura il compito di fare conoscere alle altre donne la sua condizione e la sua esistenza dolorose da cui uscire con un atto di volontà.
Il racconto della sua vita, narrato da Rossella Barletta, è un’occasione per indagare la condizione femminile meridionale.
Nelle 65 pagine del volume, edito dal Edizioni Grifo Edizioni Grifo, la presenza dei tormenti personali di Isabella e di una società martoriata dalla fame e dalla miseria, si scontra con le continue feste e l’atteggiamento spocchioso dei nobili. Il lettore troverà inoltre elementi di concatenazione con abitudini popolari osservate nell’attuale Salento fino a qualche decennio fa.
“Mi auguro – dichiara l’autrice nel prologo – di avere contribuito a togliere quel velo di oblio che finora ha ammantato il nome di Isabella Castriota Scanderbeg e di avere fornito al lettore elementi sufficienti per svincolarla dall’anonimato.”