Tradizione e gastronomia
Di questo periodo, non sempre sostare al sole apporta sollievo all’organismo. Magari soltanto lo stato d’animo trova un alleato perché una giornata luminosa e tiepida, stimola a camminare a piedi, ad accudire le piante, ad abbandonare quel senso di letargo tipico della stagione invernale.
Quest’ultima, oltre all’instabilità metereologica, spesso provoca il raffreddore coi suoi ben noti sintomi tra i quali predomina la laringite: un’infiammazione delle corde vocali.
Al giorno d’oggi si ricorre agli antibiotici o ad antinfiammatori (spray o aerosol) o ai classici suffumigi con oli balsamici. Le nostre nonne consigliavano i decotti, gli infusi, i suffumigi con erbe o piante che combattono l’infiammazione della mucosa o risultano immunostimolanti come la liquirizia, l’eucalipto, il pino, l’alloro. Particolarmente prediletta era la cannella che si consigliava di assumere sotto forma di tisana, dolcificata con un po’ di miele. Un altro rimedio suggerito era una tisana a base di camomilla, utile sollievo alle mucose delle tonsille grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, sedative e battericide.
Tra i rimedi casalinghi si ricorda l’applicazione di tintura di iodio con la penna di gallina, per dare sollievo in caso di bruciore o rossore alle pareti della gola.
Per approfondire: R. Barletta, Non chiamiamoli soltanto rimedi. Curiosità di medicina popolare salentina, Grifo, 2021
Illustrazione di Raffaele Licciardi (raffaelelicciardi@gmail.com)